Montefalco, paesaggi di eterna bellezza
Dal suo belvedere si può ammirare un panorama mozzafiato tra colline di vigneti e uliveti fino alla valle che da Perugia si estende fino a Spoleto. Ritroviamo lo stesso paesaggio ritratto nel ciclo di affreschi di Benozzo Gozzoli nell’Abside del Museo di San Francesco nella scena della benedizione del santo al popolo montefalchese che ci regala un’istantanea sul borgo e sul suo ambiente naturale che eternamente ci sfida al confronto, dell’occhio e del cuore, tra paesaggio reale e dipinto.
Osservando la vallata, il colle e il castello da un punto preciso che ancora si può individuare, il pittore si sofferma a descrivere dettagli vicini e lontani, rendendo il suo dipinto una testimonianza storica decisiva per conoscere il paesaggio agrario del tempo e l’aspetto urbano del borgo. Anche Federico 2° di Svevia fu’ colpito dallo splendido paesaggio dell’antico borgo tanto che ne determinò il cambio del nome stesso da Coccorone a Montefalco.
Dall’intreccio tra verità storica e leggenda sono nati alcune racconti che legano indissolubilmente Federico II, il borgo e i nobili volatili. Secondo questi racconti i falchi dell’imperatore sarebbero sfuggiti alla sua sorveglianza e avrebbero diretto il loro volo verso il castello, preferendolo all’accampamento militare. Gli abitanti di Coccorone interpretarono l’accaduto come un segno del destino e pensarono di approfittare di questa occasione per riportare gli amati animali all’imperatore e per chiedergli grazie e favori. Il segno tangibile del passaggio dell’imperatore a Montefalco è la porta Federico 2°: sopra alla sua arcata gotica, infatti, è scolpito lo stemma imperiale, l’aquila bicipite.
Un altro punto panoramico da dove fruire di una vista a 360° della città è la Torre Campanaria che si trova sul palazzo comunale, anticamente chiamato Palazzo del Popolo. Costruito nel 1270 con dimensioni assai ridotte, venne successivamente ampliato su tutto il lato sinistro nel corso del XV secolo, quando fu ampliato con un portico a pilastri ottagonali, rifiniti da capitelli con larghe foglie d’acanto: sopra al loggiato rinascimentale sorge una grande terrazza che domina la piazza.