Morcicchia

Il castello di Morcicchia, isolato rispetto agli altri borghi e raggiungibile grazie ad una strada sterrata, fu chiamato fino al 1490 anche Moricicla o Moricicula.

L’origine del nome non è chiara; il toponimo, secondo gli anziani si riferisce a “castello dalle mura circolari”, anche se la primitiva pianta dell’insediamento non ha l’andamento circolare. Antico feudo dei Litaldi o Ritaldi, famiglia spoletina, seguì come gli altri borghi le vicende storiche del territorio; venne in dominio, per effetto di una permuta, di Marrone di Gisliero, forse un signore longobardo o franco, che lo cedette nel 1078 alla Chiesa. Alla fine del sec. XII, infatti, Cencio Camerario lo definisce “iuris beati Petri”. Fu per un periodo parte della Normandia e del Comune di Spoleto, e si unì poi nel 1600 con Moriano dotandosi di uno statuto comunale, oggi conservato presso l’Archivio di Spoleto; passò infine nel 1800 al comune di Giano. Dell’antico castello, diviso in due contrade, San Silvestro e Castello, rimangono solo alcune torri superstiti, qualche abitazione e buona parte della cinta muraria. Avvolto quasi sempre dal silenzio e da un’atmosfera di altri tempi, offre al visitatore strutture costruite in pietra locale bianca e rosa, minuscoli vicoli e la chiesa di S. Silvestro, risalente al XIV sec., con campanile a vela, testimonianza della sua più antica origine. In epoca medioevale doveva essere funzionante il palazzo comunale, in parte visibile sul lato nord del castello.



Punti di interesse nel Comune di Giano dell’Umbria