Complesso di San Francesco
Il convento è stato danneggiato con il terremoto del 1997 e restituito ai cittadini nel 2009, dopo un lungo lavoro di restauro. Il complesso di Giano può essere considerato fra le prime costruzioni francescane in Umbria, e non è da escludere che l’edificio fosse stato voluto proprio dal santo. Due figure di eminenti francescani, infatti, avevano origini gianesi: Frate Giordano e Frate Bartolomeo. Il primo, ricevuto nell’ordine forse dallo stesso Francesco, fu un personaggio chiave nell’apostolato in Germania, autore della Cronaca, una delle fonti più importanti per la storia dell’ordine francescano. Il secondo, letterato e grande predicatore, si distinse per un’importante missione evangelizzatrice in Oriente. La chiesa venne visitata da molti pellegrini che passavano in queste zone e che volevano ottenere l’indulgenza plenaria; infatti fin dal 1291 vennero concesse indulgenze a chi avesse visitato il convento. L’esterno, in pietra rosata, con copertura a due spioventi, presenta una facciata sopraelevata rispetto all’originale, un oculo tamponato e un portale a rincasso. La sobrietà è l’elemento dominante e conferma l’ideale architettonico tipico delle chiese francescane. Fra la prima e la seconda cerchia di mura erano ubicati il Reclusorio delle Agostiniane, l’Ospedale dei pellegrini e la diruta Chiesa di S. Biagio. Fuori la cinta difensiva, invece, sono le chiese di S. Biagio (1680), di S. Francesco (XIII sec.), con annesso ex convento dei Francescani, e quella dissacrata dell’Annunziata.