Castello di Campello Alto

Il castello di Campello Alto, un vero baluardo medioevale. Si affaccia con la sua possente struttura a chiocciola a dominio della valle; chiunque percorra la Via Flaminia si accorge di questo borgo un po’ speciale, vuoi per la forma delle sue mura, vuoi per la posizione davvero strategica, vuoi per il tappeto di olivi che lo circondano come in un abbraccio.

Le origini di Campello, secondo la leggenda, risalgono al X sec. e, in particolare, al 921 d.C., anno in cui Rovero di Champeaux, barone di Borgogna, venuto in Italia da Reims, al seguito del Duca Guido di Spoleto, vide confermata l’investitura di signore del luogo da parte dell’Imperatore Lamberto che gli concesse il feudo denominato “Gualdi Ranieri”, insieme ad otto villaggi. Il castello è il più antico insediamento abitato del territorio, la sua storia è caratterizzata da tumulti e contese fino al 1569, quando la comunità, regolata fino ad allora da usi e tradizioni mutevoli, si dotò di uno statuto: 35 pergamene in cui si definivano le regole per la convivenza civile e religiosa, le feste, l’igiene pubblica, il taglio del legnatico, la vendemmia, l’allevamento, le gabelle.
Arrivati quassù, seguendo le strade tortuose tra oliveti ed elci il castello ci accoglie in tutta la sua autenticità, antica sentinella della verde pianura spoletina: la forma ellittica pressoché intatta lo rende un unicum: il perimetro è di circa 500 metri e le mura, una volta culminanti in merli guelfi, erano anticamente difese da profondi fossati. Sono visibili resti di cannoniere, beccatelli in pietra e archi e finestre appartenuti alle case che si addossavano alle mura. Ed è proprio la struttura della cerchia muraria, cosi ben conservata che permette al complesso di mantenere l’aspetto compatto, tipico del castello medievale, reso ancora più suggestivo dalla posizione isolata, in uno scenario paesaggistico di straordinario fascino.
Superata la porta medioevale di accesso, subito a sinistra troviamo la residenza dei feudatari, a destra il palazzetto del corpo di guardia e di fronte la semplice chiesa di San Donato, più volte rimaneggiata che si apre su una suggestiva piazzetta pavimentata con il tipico acciottolato della zona, piccole case medioevali in pietra si stringono le une alle altre, tutto è bianco e rosa, minuscoli vicoli silenziosi ci attendono per rivivere un fascino di altri tempi.



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